martedì 31 gennaio 2012

HAI SENTITO LA SCOSSA?


Io, nella "mia terra", il terremoto non l'avevo mai sentito. O meglio certe mattine era capitato di sentire alla radio che nella notte si erano registrate delle scosse, ma io non me ne ero mai accorta. Poi arrivavo al lavoro e puntualmente c'era qualche collega che millantava di averlo avvertito distintamente. Io mai e per questo sono fortunata. Di quelle fortune alle quali non pensi mai.
Poi martedì notte è successo. Mentre ero sul letto (ovviamente sveglia) a soddisfare lo spuntino di mezzanotte di Junior.
Una scossa veloce e forte che ti fa dire Oddioilterremoto ed è già passata.
Che non ti da il tempo di pensare a cosa fare. Ti lascia solo impalata e fortunatamente se ne va.
Però ti spaventa. Come sognare di cadere ti stai addormentando. Sobbalzi e ti chiedi e se torna. Così anch'io questa volta ho sentito il terremoto.
E non mi dilungo a dire quello che tutti - giustamente - hanno pensato. Fortuna che non ci sono stati danni. Fortuna che non è morto nessuno. Fortuna che sembra finito lì. Però mi sono rimasti dentro due pensieri.
La mattina dopo la prima scossa, mi alzo abbastanza rimbambita dall'ennesima notte con Junior al ritmo di pachanga da essere relativamente dimentica della scossa e del terremoto.
Dopo aver cercato, con penosi risultati, di stimolare la mia attività cerebrale a colpi di Orzoro (che se dovesse arrivare della caffeina a Junior potrebbe non dormire per sei mesi...), chiamo l' ufficio pubblico X per sapere gli orari per ottenere il certificato Y.
La conversazione mi riporta subito alla realtà.
-        Buongiorno, avrei gentilmente bisogno di un'informazione...
-        Signora guardi adesso no. Stiamo evacuando perché è prevista una forte scossa per mezzogiorno. Richiami.
Click.

Resto qualche istante a guardare il display e dopo lunghi minuti realizzo che stava parlando di una scossa di terremoto. Non solo, realizzo anche che stava parlando di previsioni certe per mezzogiorno.
Un po' come chiamare in banca per un'informazione e sentirsi rispondere "Guardi non venga stamattina che aspettiamo una rapina per le 10!"
Progressi della scienza o miracoli del procurato allarme?
Pur temendo la seconda delle due, calatami ormai nel ruolo della madre di famiglia con la stessa disinvoltura con cui mi calo in una orrenda tuta da ginnastica da tre settimane, agguanto un contrariatissimo Junior lo felpo nel suo caldissimo piumino da alpinismo high-tech e decido per una passeggiata "prudenziale" al grido di nonèveromacicredo.
Morale: Città mobilitata. Traffico impazzito. Piazzale dello Stadio gremito come alla finale dei mondiali. Piazze del centro storico con capannelli di gente come una Vigilia di Natale con panettone gratis. Uffici chiusi e scuole (giustamente) evacuate. Mamme e carrozzine per ogni dove.
Ore 13 tutti a casa. Un sospiro di sollievo e una mattina di lavoro diversa.
Pensiero numero 1. Esiste un limite tra la prudenza e il procurato allarme?
Siamo tutti dei polli o abbiamo imparato qualcosa dal recente tragico passato?


Passa qualche giorno e il terremoto (scusate il ritardo direi se fosse il caso di fare dell'umorismo, ma non lo è!) si ripresenta. Di pomeriggio, mentre Junior vocalizza e io vedo il the (deteinato) vibrare nella tazza.
E stavolta capisco subito che è il terremoto. E stavolta siamo soli a casa. Io e un piccoletto ignaro che deve la sua incolumità alla mia prudenza e alla mia prontezza di riflessi. E questo mi fa più paura. Così la scossa passa, ma uno scossone resta dentro. Questa si, l'ho sentita benissimo.
E cosa ti viene in mente di fare dopo che hai sentito la paura?
Quando per la prima volta senti di correre un pericolo vero?
Non il pericolo della fatalità di scivolare dalle scale o prenderti una tegola in testa. Un pericolo che dura qualche minuto e che si registra su una scala.
E' vero...ti viene in mente di scrivere un messaggio d'amore.
Quello che ti sembra di non aver mai scritto e se succedesse davvero qualcosa di brutto potresti rimpiangere. Di scriverlo a parole tue...e aspettare una risposta da decifrare.

MESSAGE TO PAPA'
Qui ancora terremoto...
MESSAGE FROM PAPA'
2012...! Domenica vengo a trovarvi.

Crittografato...

MESSAGE TO PAPA'
Papà ho avuto paura.
MESSAGE FROM PAPA'
Mi mancate.

2 commenti:

  1. .. ho avuto paura tutta la vita di qualsiasi cosa, soprattutto di me stessa, e la cosa più bella che potessi fare, quella di cui parli qui tu, non l'ho mai fatta. Hai ragione. Gli scossoni dentro rimangono e a volte sono quelli che danno una piega diversa alla vita. E bisogna saperli decifrare senza lasciarsene travolgere. Come le sorprese, come l’inaspettato, come una mattina di neve dopo una giornata di caldo, come un vaso rotto che, cacchio, ti piaceva proprio, o come un sorriso insperato o una nuova vita appena sbocciata …

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    1. ...hai ragione...si fa presto a dire vincere la paura.
      Che spesso sta più nella nostra mente che nella realtà delle cose e per questo è più profonda.
      Fuori nevica ed è sempre una sorpresa. Ho pensato alle tue parole mentre vedo la solita realtà lasciarsi coprire di bianco.

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