mercoledì 18 gennaio 2012

Parto a parte, il bello ha da venire/1

Potrei esordire con un "scusate il ritardo" per il mancato aggiornamento del blog, ma - e adesso vi aspettate che io sia già entrata nella parte e dica ilbambinohapresotuttelemieenergie e invece - dovevo raccogliere le idee. Forse più che le idee, i ricordi di quanto è successo negli ultimi giorni.
Perché come dicevo nel post precedente alla fine è successo davvero e come meno te lo aspetti.
E' successo di svegliarmi nel cuore della notte, convinta che fosse quasi mattino, attanagliata dalla sospetta sensazione di dover scappare al bagno.
E' successo di domandarmi se quel sospetto bisogno potesse essere il segnale di inizio, mentre mi aspettavo di sentire delle fitte alla schiena o di rompere le acque in un ristorante.
E' successo di restare seduta sulla tazza con un orologio da polso in mano per capire se fossimo di fronte a regolarità intestinale o a contrazioni regolari.
E' successo di chiedermi perché la sera prima non mi fossi lavata capelli presa dall'indolenza del "tanto ci sarà tempo anche domani".
E' successo di capire che non era così vero che avrei senza esitazioni riconosciuto le contrazioni che erano state descritte nei modi più disparati, ma ovviamente nessuno ci si avvicinava.
E' successo di tentare di seguire il consiglio dei corsi pre-parto di restare a casa il più possibile (O_O) e attendere sul divano con SS che contava i minuti come l'arbitro dello Show dei Record.
E' successo che al corso pre-parto ti insegnano innumerevoli posizioni per sopportare con naturale facilità le contrazioni, ma dopo aver fallito nella posizione del gatto, della capretta, della cariola, dell'inginocchiamento e - perchè no - del missionario, capire che l'unica possibile per un tipo atletico come me era seduta a schiena dritta.
E' successo di andare dal parcheggio del Policlinico (cfr post precedente...) al Pronto Soccorso in mezz'ora sedendomi su ogni fioriera.
E' successo di chiedersi perché fare il corso pre-parto dell'Ospedale.
E' successo di arrivare al Pronto Soccorso e dare inizio a una serie di dibattiti dell'assurdo:
Giovane Dottore che ci accoglie: Desidera?
SS: E' in travaglio.
Io: mmm...mmm...
Giovane Dottore che ci accoglie: E lei come fa a saperlo?
Io: mmm...mmm...
SS: Insomma non c'è un dottore in questo Ospedale!
E' successo che, ridendo e scherzando, ero già a 4 centimetri (gergo per addette ai lavori)
E' successo che per questa storia della luna piena eravamo in 15 dai 4 centimetri in su.
E' successo di scoprire - ben dopo i 4 centimetri - che non era una cattiva idea la vecchia abitudine del clistere prima del parto, ma come sempre era troppo tardi.
E' successo di ritrovarsi in tre nella stessa sala travaglio e cercare di vincere l'imbarazzo su chi per prima avrebbe finito di soffiare (come insegnano al corso) e iniziato a urlare imprecando.
E' successo di partorire con le lenti a contatto.
E' successo di sentire un insostituibile SS, confessare di essersi preparato a tradimento per l'assistenza al parto guardando notti di filmati splatter su YouTube.
E' successo di continuare questo dialogo per circa quattro ore:
Ostetrica: Spingi!
Io: Sto spingendo!
Ostetrica: Spingi!
Io: Sto spingendo!
Ostetrica: Spingi!
Io: Sto spingendo!
Ostetrica: Taci e spingi!
E' successo che ti avevano preparato a veder uscire un piccolo mostro con la testa ovale, la faccia da nonno ottuagenario e il colorito insalubre.
E infine e' successo che ci siamo guardati per la prima volta e per me era semplicemente bellissimo.

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