Ebbene
ieri io e Junior avevamo un appuntamento. Il primo appuntamento, vale a dire il
primo giorno in cui a un orario stabilito dovevamo presentarci in un luogo
stabilito, relativamente lontano da casa.
Ora che la
mia persona è imprescindibilmente legata a un mezzo di locomozione arcaico con
quattro ruote con il mio piccolo clone dentro, il mio concetto di “lontano”
comprende tutto ciò che sta oltre i tre isolati da casa.
Nella
fattispecie l’appuntamento era a circa due isolati e mezzo alle 10.30. Ottimisticamente
un obiettivo facile.
8.30 Suona
la sveglia con trillo insolente e soprattutto inutile perché eravamo già in
piedi da due ore nel pieno del nostro valzer
poppata-passeggiata-ruttino-saltelli sul posto-manovre di deposito in culla-testa
di mamma contro il muro.
8.45 Fine
poppata. Sollecito l’elegante ruttino (rilevato dai sismografi di cui al post
precedente), deposito Junior, vigile, ma apparentemente tranquillo e abbandono
parti di pigiama per il corridoio cercando di raggiungere la doccia prima che
ricominci a piangere.
8.50
Spalate tutine e body sporchi/bagnati/rigurgitati, abbandonati per il bagno con
un “bleah” nel cuore della notte trascorsa, e tento una Flash Shower. Quel
genere di toletta mattutina in cui cerchi di ottimizzare il tempo mettendo da
parte i trattamenti estetici (anche quelli di base…) salvaguardando l’igiene
personale. In altre parole tornare a usare – per far prima – le orrende pozioni
shampoo&balsamo due in uno che
non osavo versarmi in testa dai lontanissimi tempi in cui facevo i corsi di
nuoto (si, anch’io un tempo sono stata giovane, sprovveduta e pure sportiva!!! O
forse sportiva poiché sprovveduta.).
8.55
Risciacquo capelli e vagito sospetto di Junior.
9.00 Mi uso
violenza e decido di lasciarlo piangere fino al capello asciutto. L’asciugacapelli
copre i lamenti (miei). Sonounacattivamadre Sonounacattivamadre
Sonounacattivamadre.
9.05
Toletta di Junior con pianto stranziante in sottofondo. Operazione che prende
molto più tempo di quanto non ne abbia dedicato a me stessa, ma questo è ovvio
poiché il ragazzino possiede più cosmetici non solo della sottoscritta, ma
anche di Nicole Kidman e, nei momenti di nervosismo, ama farsi incremare e
anche farmi pipì in faccia. Che vi devo dire…lo rilassa!
9.25 Cerco
di scaldare un surrogato di caffè. Realizzo che ho seriamente bisogno di un
gruppo di sostegno per sopportare l’astinenza da caffeina. Dicono sia il primo
passo per uscirne…
9.26
Piange. Abbandono il tentativo di colazione, promettendo alla parte di me che
ancora dorme nel mio cervello una tappa al bar.
9.45 Con
Junior in braccio cerco qualcosa da mettermi. Qualcosa che non lasci trasparire
con sfacciata evidenza che per nove mesi non mi sono minimamente curata di
essere “di tendenza” e tanto meno di valorizzare le mie forme…Qualcosa che non
sia evidentemente pre-maman , ma neanche del mio precedente guardaroba. Realizzare
a quest’ora che tre quarti del mio guardaroba continua a essere troppo stretto
sarebbe un colpo troppo duro. Duro come spiegare a me stessa che nonostante
siano molto molto comodi non sono più incinta e non ho più scusanti per mettere
i leggins. Mi stanno male.
9.55
Junior regala un rigurgito carpiato che riesce a sporcare se stesso, la tuta,
cola fino al body, la mia maglia extra-large e parte dei miei capelli.
10.00 Ci
cambiamo entrambi con un nuovo metodo di scelta. Randomico.
10.05
Imbacuccamento di Junior nel piumino High-Tech. Quello super caldo regalato
dalla nonna, probabilmente in dotazione anche ai corpi speciali. Si lascia
anche mettere i guanti con la facilità con cui avrei potuto infilarli alle
zampe di un tacchino.
10.15
Tappa al bar tra gratificanti cori di checarinomaquantotempoha.
Caffè d’orzo per rimpiangere il suo gusto insignificante e brioche per
rimpiangere i tre quarti del mio guardaroba di cui sopra.
10.35
Arrivo affannoso a destinazione. Junior dorme dondolato nella carrozzina e io
sono stanca come se avessi corso. Corso. Punto. Non lo faccio mai...credo sia
faticoso.
E voi
direte:
Almeno sei
riuscita a vedere le tue amiche.
No!
Sei
riuscita a farti un giro per saldi?
No!
Un'oretta
di parrucchiere? Un massaggio? Una mostra? Un’ora in libreria?
No!
Ho portato
Junior alla pesata settimanale, l'ho rivestito (già un po' piangente) e ce ne
siamo tornati a casa.
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