lunedì 6 febbraio 2012

Il primo appuntamento

Ebbene ieri io e Junior avevamo un appuntamento. Il primo appuntamento, vale a dire il primo giorno in cui a un orario stabilito dovevamo presentarci in un luogo stabilito, relativamente lontano da casa.
Ora che la mia persona è imprescindibilmente legata a un mezzo di locomozione arcaico con quattro ruote con il mio piccolo clone dentro, il mio concetto di “lontano” comprende tutto ciò che sta oltre i tre isolati da casa.
Nella fattispecie l’appuntamento era a circa due isolati e mezzo alle 10.30. Ottimisticamente un obiettivo facile.
8.30 Suona la sveglia con trillo insolente e soprattutto inutile perché eravamo già in piedi da due ore nel pieno del nostro valzer poppata-passeggiata-ruttino-saltelli sul posto-manovre di deposito in culla-testa di mamma contro il muro.
8.45 Fine poppata. Sollecito l’elegante ruttino (rilevato dai sismografi di cui al post precedente), deposito Junior, vigile, ma apparentemente tranquillo e abbandono parti di pigiama per il corridoio cercando di raggiungere la doccia prima che ricominci a piangere.
8.50 Spalate tutine e body sporchi/bagnati/rigurgitati, abbandonati per il bagno con un “bleah” nel cuore della notte trascorsa, e tento una Flash Shower. Quel genere di toletta mattutina in cui cerchi di ottimizzare il tempo mettendo da parte i trattamenti estetici (anche quelli di base…) salvaguardando l’igiene personale. In altre parole tornare a usare – per far prima – le orrende pozioni shampoo&balsamo due in uno che non osavo versarmi in testa dai lontanissimi tempi in cui facevo i corsi di nuoto (si, anch’io un tempo sono stata giovane, sprovveduta e pure sportiva!!! O forse sportiva poiché sprovveduta.).
8.55 Risciacquo capelli e vagito sospetto di Junior.
9.00 Mi uso violenza e decido di lasciarlo piangere fino al capello asciutto. L’asciugacapelli copre i lamenti (miei). Sonounacattivamadre Sonounacattivamadre Sonounacattivamadre.
9.05 Toletta di Junior con pianto stranziante in sottofondo. Operazione che prende molto più tempo di quanto non ne abbia dedicato a me stessa, ma questo è ovvio poiché il ragazzino possiede più cosmetici non solo della sottoscritta, ma anche di Nicole Kidman e, nei momenti di nervosismo, ama farsi incremare e anche farmi pipì in faccia. Che vi devo dire…lo rilassa!
9.25 Cerco di scaldare un surrogato di caffè. Realizzo che ho seriamente bisogno di un gruppo di sostegno per sopportare l’astinenza da caffeina. Dicono sia il primo passo per uscirne…
9.26 Piange. Abbandono il tentativo di colazione, promettendo alla parte di me che ancora dorme nel mio cervello una tappa al bar.
9.45 Con Junior in braccio cerco qualcosa da mettermi. Qualcosa che non lasci trasparire con sfacciata evidenza che per nove mesi non mi sono minimamente curata di essere “di tendenza” e tanto meno di valorizzare le mie forme…Qualcosa che non sia evidentemente pre-maman , ma neanche del mio precedente guardaroba. Realizzare a quest’ora che tre quarti del mio guardaroba continua a essere troppo stretto sarebbe un colpo troppo duro. Duro come spiegare a me stessa che nonostante siano molto molto comodi non sono più incinta e non ho più scusanti per mettere i leggins. Mi stanno male.
9.55 Junior regala un rigurgito carpiato che riesce a sporcare se stesso, la tuta, cola fino al body, la mia maglia extra-large e parte dei miei capelli.
10.00 Ci cambiamo entrambi con un nuovo metodo di scelta. Randomico.
10.05 Imbacuccamento di Junior nel piumino High-Tech. Quello super caldo regalato dalla nonna, probabilmente in dotazione anche ai corpi speciali. Si lascia anche mettere i guanti con la facilità con cui avrei potuto infilarli alle zampe di un tacchino.
10.15 Tappa al bar tra gratificanti cori di checarinomaquantotempoha. Caffè d’orzo per rimpiangere il suo gusto insignificante e brioche per rimpiangere i tre quarti del mio guardaroba di cui sopra.
10.35 Arrivo affannoso a destinazione. Junior dorme dondolato nella carrozzina e io sono stanca come se avessi corso. Corso. Punto. Non lo faccio mai...credo sia faticoso.

E voi direte:
Almeno sei riuscita a vedere le tue amiche.
No!
Sei riuscita a farti un giro per saldi?
No!
Un'oretta di parrucchiere? Un massaggio? Una mostra? Un’ora in libreria?
No!
Ho portato Junior alla pesata settimanale, l'ho rivestito (già un po' piangente) e ce ne siamo tornati a casa.

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