domenica 9 settembre 2012

Ti amo settembre

Finalmente settembre! Il mese che amo di più. Sarà perché a metà settembre iniziavano le scuole, ma io ero tutto sommato contenta perché prima ci sarebbe stata la festicciola del mio compleanno. Sarà perché mi piace quando finisce quel caldo che ti fa sudare ogni quattro passi, ogni pasto e ogni aperitivo. Mi piace quella brezza serale che profuma un po' di autunno, ma la mattina c'è ancora il sole. Amo quei giorni in cui torna la pioggia dopo il gran caldo e pensi ai funghi. Amo questa stagione in cui vai a fare compere, vedi in vetrina cappotti, stivali, stole di pelliccia e pensi "questo sarebbe bello per Natale". Amo questa stagione in cui estrapolo dai cassetti quei tre golf di cotone che riesco a mettere solo un paio di settimane l'anno perché sono "mezza stagione" e - si sa - non esistono più. Amo passare davanti alle cartolerie e sentire il profumo di cartelle nuove, cartone e pastelli per la scuola. Amo camminare per strada e vedere le foglie gialle che ti cadono davanti, scegliendo tra tanti proprio il tuo passaggio. Amo infilare foglie gialle tra le pagine dei libri. Come ieri quando passeggiavo per un viale alberato con Junior e una foglia gialla è caduta nel passeggino "Guarda Junior questa foglia è venuta proprio da te!" e lui se l'è mangiata...
Amo prendere le prime coperte dai piani alti dell'armadio e metterle sui piedi prima di dormire. Amo andare al mercato quando le pesche non sono più buone e l'uva non ha ancora sapore. Amo settembre perché - in questa società stupida e sbagliata - è il vero inizio dell'anno. Amo fare i propositi per poi non ripeterli il primo di gennaio perchè avrò già fallito in autunno. Amo anche il traffico che torna alle sette del mattino. Amo la voglia di zuppe di zucca. I plaid sul divano. I tricot di Junior. Gli ombretti color prugna. I capelli da scurire dopo la piscina dell'estate. Gli stivali da lucidare. E anche questa città, che detesto e adoro in ogni suo angolo, che, anche senza Instagram a seppiare le foto venute male, sembra sempre una cartolina degli anni quaranta. Amo anche l'idea di invecchiare perché alla fine tutto torna e anch'io prima o poi tornerò e mi desterò e amerò come ora. Amo quindi anche il mio compleanno e anche se (anche) quest'anno avrei voluto passarlo nel luogo X in compagnia di SC, JR, A, B, C, D, E, F e pure G e H, invece lo passerò nel luogo Y in compagnia SC, JR (e per fortuna), A, B, C (forse) e pure S e si prospetta una delle settimane più sfacchiananti e umilianti dell'anno, sarà comunque tutto bellissimo. E' settembre!     

lunedì 3 settembre 2012

Il tempo.

Metti insieme, nella stessa quindicina di giorni, l'avvicinarsi inesorabile come un colpo di gong (ennesimo...colpo di gong) del mio compleanno e Junior che si approccia a fare qualcosa da grande, come rasarsi (sivabbé i capelli, non la barba) e allora ti fermi a pensare che il tempo passa e tu...che alla fine sembra ier...che cresce così in fr...ma no dai...lo sai che pensare ti fa male!
Pensiamo solo che rasato è molto più figo...oltre che l'inquietante fotocopia rimpicciolita di suo padre.


sabato 1 settembre 2012

Tutto torna...

Un anno fa ero incinta. Uno stato di grazia! Che bello ripensare a quelle mattine dal colorito verdognolo e quella sensazione nello stomaco da gita in autobus sulla costiera amalfitana! Ma tutta passa...e come passa a volte ritorna! Era l'alba e stavo preparando il tapperware di pappa di Junior da portare alla tata. Inutile dire che la tata tedesca fa comunella con la pediatra e mi ha vietato l'uso degli omogeneizzati. "Kissà ke ropa ci mettono dentro in kuei vasetti. Fai tu pollo e pesce a vapore per pikkolo. Io non do vasetto!" E a una che ti parla così come fai a dire di no...
Ma certi giorni...che magari è tardi...che magari non hai voglia...che non hai fatto in tempo ad andare nel negozio bio dall'altra parte della città a prendere il pollo bio,il nasello bio,le mele bio...allora scusi te stessa e decidi di usare il pericoloso vasetto che tieni nascosto nell'ultimo cassetto del frigo come fanno i ciccioni (solidarietà amici) di real time con i biscotti al burro! Così alle prime luci dell'alba apro il vasetto di omogeneizzato, lo fisso e mi dico che non sarà poi la fine del mondo. Giusto per una volta...
Lo apro. Lo verso.
"Ma è liquido? Ma no...sarà solo un po' sciolto...Oddio e se fosse andato a male? Ma non è scaduto...cavolo e se poi sta male? Che faccio? Ormai l'ho versato..."
Che faccio?
Lo assaggio...
Erano le 6.45.
Era all'orata.
Le nausee.
A volte ritornano.

domenica 19 agosto 2012

Ultimanente

E' più di un mese che non aggiorno il blog. So per certo che molti di voi si sono disperati, sentiti persi, preoccupati, amareggiati, interrogati, psicoanalizzati a seguito di questo mancato puntuale appuntamento settimanale. Allora che fare?
Riprendere a scrivere con regolarità onde evitare che la mia nota pigrizia sia causa di stragi di innocenti. Come riprendere in modo migliore che accampando scuse atte a motivare la mia latitanza?

Il bello che puoi trovare alzandoti all'alba anche in ferie!
Ecco le migliori che mi vengono in mente...e come sempre, nonostante potrebbe sembrarlo, nulla di tutto questo è frutto (interamente) della mia fantasia.
Ultimamente, molto ultimamente, cioè fino a questa mattina, ero in vacanza. E voi direte "Appunto, avevi tempo di aggiornare il blog!". Vero, ma ero in vacanza nell'unico posto in Italia dove la mia appendice tecnologica non prendeva una mazza. Quindi ne ho approfittato per non fare un ca@@o? Noooo....ho in memoria almeno una cinquantina di post freschi freschi.





Prima di questo periodo di vacanza poi ho iniziato lo svezzamento di Junior. Junior non è grasso...è semplicemente ENORME. La pediatra la prima volta che ha visto le misure prese in ospedale mi ha chiesto se si fossero sbagliati. Veste vestitini 9 mesi. Sta quasi in piedi. Sta seduto da più di un mese. Pesa quasi 10 chili. E' lungo parecchio più del normale. E uno pensa che lo dica per bullarmi di aver fatto un colosso. Già...se ne bulla anche la mia schiena! Detto questo, lo svezzamento di Junior ha comportato per me un tragico aggravio del lavoro casalingo. Poiché in merito al lavoro casalingo per me tutto ciò che è superiore allo zero è un tragico aggravio. Junior ha scoperto con gioia la bellezza dei sapori naturali, della freschezza delle verdure estive, delle pappine diverse e della frutta di stagione. Morale. Ogni due ore e mezza sono inchiodata a bollire, tritare, frullare, scaldare, miscelare e filtrare. Senza dimenticare che la pediatra (scelta dopo innumerevoli tentativi di trovarne una che mi sembrasse - quantomeno - seria) è un'integralista dell'alimentazione sana per bambini. Quindi no a omogeneizzati (che chissà cosa ci mettono dentro), no a compostine di frutta (che sono tutte conservanti) e no soprattutto a sempre le solite cose! Quindi ogni pasto una cosa diversa! Considerando che Junior mangia al massimo 30 grammi di pollo o similari per pasto prova tu a bollire al vapore 30 grammi di sogliola ogni 48 ore! Mi sento una sorta di Benedetta Parodi relegata per la legge del contrappasso alla ripetizione quotidiana della stessa puntata dei Menu di Benedetta. Ovviamente nel suo caso il peccato capitale sarebbe stato l'ignoranza di aggettivi in lingua italiana al di fuori dell'aggettivo "goloso". Nel mio caso non lo so.
Si. Quello che vedete nella foto è Junior che, anche in piscina, dorme con un cucchiaio in mano.

Ultima scusa, la più credibile. Come avevo accennato sto cercando un editore per il mio ultimo libro. Non ho trovato un editore, ma ho trovato un'agenzia che mi ha proposto di aggiornare dei siti diciamo in modo professionale. Per raccontare brevemente come sono andate le cose ecco un breve stralcio di quando ne ho parlato a SC.
"Mi hanno contattato dall'agenzia XXX. Mi hanno chiesto se voglio collaborare con loro. Scrivere qualche pezzo per i portali che curano..."
"Wow, complimenti!"
"Eh...si. Hanno letto il mio blog...una mia amica conosceva un tipo...Lavorano nel modo dell'editoria..."
"Bello. Io ti sostengo! Accetta! Accetta! Ma che devi fare?"
"Scrivere ogni giorno circa 3 articoli...l'argomento lo scelgono loro...400 battute. Insomma un pò impegnativo, però...da cosa nasce cosa...sai...."
"Però...e ti pagano..."
"Beh...qualcosina a pezzo...sai per partire...sono x€ ad articolo!"
"Eh...pochino però da cosa nasce cosa! Io ti sostengo!"
Tre giorni dopo. Ore 18.30.
"Ciao Amore! Sei tornato! Potresti controllare un attimo Junior che sta cercando di abbattere di testa la porta del frigo? Così finisco gli articoli e li invio...."
"Ecco la solita pezzente...per 'sta ca@@ta trascuri Junior!"
Quindi sensi di colpa devastanti come demoni dell'Apocalisse hanno iniziato a cavalcare nella mia mente e ho smesso di scrivere quando Junior è sveglio...cioè sempre durante il giorno!

Ecco riassuntivamente i motivi per i quali ho perso un po' di costanza...ma ora va meglio...o almeno - come continuo a ripetermi come un mantra - andrà tutto bene. Andrà tutto bene.


Si. A parte ecco Junior...precoce anche nel seguire la passione di mamma per la lettura!

domenica 15 luglio 2012

Un post di (ri)getto sulla solitudine.

Io ero una che la solitufine pensava di conoscerla e, a dirla tutta, l'ho anche sempre considerata una valore. Quelle cose tipo chi fa da sé fa per tre.
Saper stare da soli. Non dover chiedere. Non sentirsi in difetto. Da soli. Io sono una solitaria. Una di quelle che fa fatica a tenere i rapporti. Con gli amici di scuola, con gli amici lontani. Io mi allontano. Perdo i contatti. Sto da sola. Poi mi dispiace ci penso, ma è tardi e nel mentre andava bene così. Ho i miei libri, un ipod. Poi senti parlare della solitudine delle madri e ti chiedi cosa sia. Ti chiedi come ci si possa sentire soli se si è sempre legati/attaccati al piccoletto. Se intendono dire che sei madre quindi ti lasciano sola o se ti senti sola perchè sei madre. Sembra strano, detto così.
Senti dire "alla fine il figlio è della madre" e credo non si riferiscano elegantemente al vecchio adagio in base al quale la madre è certa, ma il padre no. Non capivo se la solitudine delle madri potesse essere diversa dalla solitudine degli anziani, dei single, dei malati, degli altri.
Come fai a essere sola, se hai sempre il tuo clone attaccato?
Come fai a sentirti sola se non lo sei neanche al bagno, ma c'è sempre un tipo bassetto che ti guarda da una sdraietta appoggiata a terra?
Poi arriva un momento. Critico. Quando ormai sei fuori dal tunnel. Perchè il parto è passato da un pezzo, il latte pure, il piccolo non è più così piccolo e di notte tutto sommato si dorme. Allora, insomma, ragioni, sei lucida non sei in preda a eventi e ormoni. E capisci che forse si. Sei sola. Perchè tutti hanno finito di mettere il naso nella tua relazione col piccoletto, perchè ormai "hai preso il via". Perchè certe persone ti fanno capire che non sei sempre ospite gradito, perchè hai sempre il piccoletto appresso. Perchè se si prospetta un periodo impegnativo o un fine settimana importante, è meglio se togli il disturbo. Perchè, anche se tutti spergiurano "Chiamami, che io ci sono sempre" tante cose piccole sono insormontabili (ad esempio ho rotto l'asciugacapelli un mese fa), ma nessuno c'è sempre.
Perchè vorresti avere contatti con il mondo esterno, ma il tuo tempo è poco, il tuo aspetto è imbarazzante, il tuo esprit è un pò spento e quindi qualcuno ti rifugge. Perchè hai sempre il coprifuoco, perchè non bevi, perchè poi ti chiamano all'improvviso e devi scappare a casa, perchè magari capita che parli spesso di Junior. Poi capita di tornare a casa e incontrare un' amica e quando ti fa ricordare come ci si sente quando qualcuno ti chiede semplicemente "Tu come stai?" allora pensi che...forse...si, beh...ecco...forse sono un pò sola...si...se mi fermo a pensare...forse sono un pò sola. Ma io sono quella che va a letto per ultima e si sveglia per prima e Junior si addormenta accarezzandomi i capelli e mi sorride a tutte gengive quando si sveglia. Quindi, no, non ho tempo per fermarmi a pensare.

venerdì 6 luglio 2012

Welcome back Mrs Morris

Poi metti una mattina. Di quelle mattine in cui l'alba sembra come l'hai sempre vista. Cioè piena di foschia, di sonno e di un'afa già fottutamente insopportabile. Metti che hai dormito poco, disturbata dal caldo e da un neonato disturbato dal caldo che ha intonato peana di quattro ore. Immaginati sola in autostrada con all'orizzonte solo una linea tremolante che divide l'asfalto sciolto dal colore lattiginoso del cielo. Metti che stai andando a lavorare. Chiaramente. Mica al mare. E pensi solo che vorresti tornare a dormire, se solo tornare a casa non significasse riaffrontare il neonato accaldato, un altro inquilino litigiosissimo per il caldo, e, qualora riuscissi a superare queste due sfingi, avresti comunque troppo caldo per ricominciare a dormire. Alle sette e quindici. Metti che è pure lunedì. Che l'Italia ha perso gli europei in finale e che non te ne frega un cazzo, ma oggi saranno tutti un pò più suscettibiil e senti che troverai il modo di farne le spese. Che stai pensando chi il weekend che aspettavi sempre con ansia si dimostra poi sempre più stancante della settimana e che se perdi anche la mestizia della piccola, pavida e borghese felicità del daichedomanièvenerdì rischi davvero di non vedere più la luce oltre il tunnel. E sudi. E non sono neanche le otto. E vorresti andare in ferie, portarti Junior, al mare. Al fresco. ma se lo dici ad alta voce ti dicono "ma se hai fatto sei mesi a casa a far niente". Allora sale quella voglia. Quella voglia del malessere piccolo piccolo. Quel malessere di sottofondo che non rompe la soglia, che si combatte con poco. Il malessere delle mattine che sanno ancora di sogni, di camicia bagnata sulla schiena, dell'uscire di casa senza il tempo del caffè. Di acqua fredda di frigo. La senti salire e ti chiude l'esofago. Senti la gola che vorrebbe bruciare. E pensi NO. Devo resistere. E' passato tanto tempo. Sono fuori pericolo. E pensi. Sarebbe stupido. Poi il cartello. Area di servizio 1000 m. Mi fermo. Bevo solo un caffè. Solo un caffè. E sai che non sarà così. E sai che lo farai perchè ne senti già l'odore attaccato ai sedili della macchina. Allora scendi e non vedi l'ora. E dici solo caffé e pensi solo stavolta. E la cassiera ti guarda come guarderà l'altro migliaio di persone che vedrà oggi e non sa che per te sarà quella che te le ha vendute il 2 di luglio del 2012. Aggravando.
"Con due regalo l'accendino"
"Due. Si. L'accendino. Grazie."
"Caffè?"
"No. Grazie."
"Vuole un gratta e vinci?"
"No grazie. A così. Siamo a posto così."
Welcome back Mrs Morris.