martedì 3 gennaio 2012

Attendendo, tesa, la fine dell'attesa

Due gennaio.
Non solo. Lunedì. Due gennaio.
Si direbbe il giorno ideale per prendere una botta di coscienza, improvvisa come una mattonata in faccia, che l'anno è nuovo, ma la vita è quella vecchia. La solita fredda realtà dei primi giorni dell’anno, passata la sbornia e digerito lo zampone.
Non solo. Quest’anno possiamo anche andate oltre il solito luogo comune, perché prevedibilmente la vita non sarà solo vecchia, ma, da quanto dicono i giornali, anche un po’ più difficile. Insomma cose che fanno venir voglia di prendere la lista dei buoni propositi dal comodino (si, quel foglietto che sta sotto il bicchiere ancora incrostato dalle aspirine di ieri mattina) e dargli il lancio con fare beffardo.
Bene, questo è il comune sentire e poiché “mal comune mezzo gaudio”, potete rallegrarvi almeno di essere in grande compagnia.
IO NO!
Perchè? No, non sto per attirarmi la vostra antipatia dichiarando astutamente via etere di aver vinto il superenalotto, tutt'al più guadagnerò la vostra comprensione (o compassione...).
Per me il nuovo anno non sarà come quello vecchio perchè, in base a complessi conteggi sciamanici, tra una settimana circa (?) dovrei partorire.
Immagino che voi identifichiate il problema nella parola "partorire". Beh, io al momento lo trovo nella parola "dovrei".
Si, perchè non sempre v'è certezza del domani, soprattutto nelle cose di un certo peso. E qui in merito al peso ne sappiamo qualcosa…
Nel caso in questione i diversi sciamani interpellati hanno dato date orientativamente vicine al 7 gennaio.
Quindi per me entrare nell’anno nuovo è stato un passaggio del tutto indifferente in questi giorni. Una cosa senza senso (apparente), come cambiarsi i calzini.
Per entrare nel mio stato d’animo attuale – anche voi, amiche che siete lontane dalla mia rotonda condizione - ecco un esempio superficiale e quindi efficace.
Ora il fatto è questo: vi siete mai chiesti qual è la fondamentale differenza, apparentemente vanesia, ma profondamente psico-sociologica, tra il comprarsi un paio di scarpe in un negozio e il comprarle on-line. A parte il grosso rischio di avere mal di piedi comprando scarpe senza provarle (ma mai come in questo caso "chi è causa del suo mal pianga se stesso"), la vera differenza sta nel fatto che acquistando in un negozio si può felicemente uscire con il proprio oggetto del desiderio in mano (per non dire già ai piedi) e poterne godere immediato godimento, beneficio e compiacimento. Insomma quella sensazione di appagamento spendaccione e consumistico che oggi richiede di essere immediatamente dissetato quand'anche inutile. Se te le pigli on-line ti tocca aspettare. E spesso non sai quanto...
Bene ora che ho reso l'idea di paradigma facciamo lo sforzo di sostituire a un paio di scarpe (si, si, non servivano, ma erano bellissime...) con qualcosa di meno effimero.
Ad esempio con l’attesa di qualcuno che dovrebbe cambiarti la vita, cambiare te stessa, il tuo modo di vivere, di essere, le tue priorità. Qualcuno grazie al quale l'anno nuovo non sarà vita vecchia. Qualcuno che potrebbe cambiare la priorità dei tuoi problemi, che probabilmente li moltiplicherà o ne toglierà alcuni declassandoli a inezie (come il comprarsi un paio di scarpe). Qualcuno che potrebbe cambiare la relazione con il vostro partner e non stiamo parlando di uno da nascondere nell’armadio. Qualcuno che ti farà scoprire nuovi difetti e superarne altri. Che (dicono...) ti farà sentire invincibile e idiota allo stesso tempo. Qualcuno che ti sconvolge.
Ma stavolta non vale la panzana del principe azzurro che arriva “quando meno te lo aspetti”. Sai che dopo nove mesi arriva davvero.
Capite bene che al compimento del nono mese di attesa...beh...uno inizia a sperare che le poste non sbaglino sul giorno di consegna.
Quindi quest'anno io sono in una categoria privilegiata, che può permettersi un personalissimo conto alla rovescia e volendolo condividere con tante (si, vabbè si fa per dire) persone che purtroppo mi sono lontane e magari alcune che sono nella mia condizione, ecco il mio blog.

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