lunedì 16 aprile 2012

Un post utilitaristico

Veniamo subito al sodo: sono alla ricerca di una casa editrice seria.
Il periodo precedente contiene due nodi cruciali:
1- Trovare qualcuno che mi pubblichi
2- Qualcuno SERIO che mi pubblichi
E per serio non intendo un colosso del settore, uno di quelli in grado di distribuire le cacate che scrivo anche negli Autogrill, ma semplicemente una casa editrice che faccia la casa editrice. Non una che si fa chiamare tale e poi pubblica a pagamento come potrebbe fare qualsiasi tipografo, ma per chi fosse interessato alla mia opinione in merito alla serietà editoriale ne parlerò diffusamente, stizzosamente e noiosamente al termine di questo post.
Venendo al dunque, ho partecipato a un concorso con il mio nuovo romanzo e nel link in calce troverete la selezione dei testi che potranno accedere allo step finale prima della proposta di pubblicazione. I più votati, con la media più alta, passano al vaglio della Giuria.
Per farla breve avrei bisogno del vostro contributo.
E' tutto molto semplice e veloce, basta registrarsi solamente con il nominativo e un indirizzo e-mail.
Il titolo dell' opera (ahahah opera!) è "Scusate il ritardo - storia di una (agro)dolce attesa" mentre il mio nickname è sempre Moonriver.
ECCO IL LINK!
Confido nel vostro sostegno e nella vostra capillare capacità di spargere la voce!
Prometto eventuali copie omaggio per tutti...ammesso che questo possa fungere da sprono...

Torniamo invece alla questione editoriale.
Ok. Lo dicono tutti. In Italia nessuno legge e tutti scrivono.
Potrebbe essere vero. Non posso appurarlo perché difficilmente posso sapere quanto leggono gli altri. Ammesso che il paragone con quanto leggo io possa essere un valido termine. Senza contare poi il fattore qualità. Leggere un bel libro vale come leggere dieci libri mediocri e venti libri di merda? Ne siamo sicuri? Si possono davvero fare delle distinzioni qualitative macrocategoriche sulla base di qualcosa di più stabile del mero gusto personale. Molti dicono di si, supportati anche da una consistente stima della propria critica. Vedasi in merito la polemica – che non considero del tutto sterile - del mese scorso.
Ad ogni modo il problema è questo. Si dice che nessuno legge e tutti scrivono. Un po' come in qualsiasi bar si trova qualcuno pronto a giurare che se non si fosse rotto i legamenti adesso giocherebbe in Nazionale o come il fatto che in Italia ogni tre persone se ne trova una Presidente di qualcosa. Insomma luoghi comuni...pare però che le case editrici ci credano veramente e facciano di questo anche uno sprezzante manifesto della loro politica di catalogo.
Per farvi un'idea vi suggerisco di provare a leggere la gentile supponenza con cui case editrici, quali la Ciesse Edizioni (per non fare nomi), si permettono di approcciare garbatamente gli scrittori esordienti o presunti tali.
Oppure altre come Bianca&Volta Edizioni che indicono un concorso e passati cinque mesi non hanno ancora fatto uscire i risultati dello stesso, dopo esssersi intascati, ça va sans dire, i diritti di segreteria. Insomma tutti indici di serietà.
Senza contare che c'è la crisi e i tagli all'editoria. Tutti piangono e anche gli editori che decidono di farsi pagare. Sbarcare il lunario è più difficile e quindi perchè non chiedere un lauto contributo spese per la fatica di pubblicare il lavoro di questi poveracci che nel buio delle loro mediocri camerette borghesi la notte sognano di fare gli scrittori con le stesse qualità e speranze che potrebbero riporre nel fare gli astronauti? Così mi evito anche la fatica di giudicare se si tratta o meno di una cagata, poiché tale sarà sicuramente.
Fatte queste premesse, mi permetto di vomitare qui la mia miserrima opinione.
Se tu, caro amico, fai l'editore e non il tipografo dovresti fare l'enorme sforzo di leggere quello che ti arriva perchè, scusa se è faticoso, dovrebbe essere la parte fondante del tuo mestiere. Perchè se tu fai il regista teatrale non puoi lamentarti se ai provini vengono dei cani anziché attori e chiedere a priori di pagare un biglietto per essere provinati da te. E se non sei in grado di fare velocemente ed efficacemente una selezione..beh, caro amico, questo è un tuo problema e, anche se attualmente il mercato del lavoro langue, magari puoi iniziare a pensare di dedicarti ad altro.

Good Luck!

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