giovedì 21 giugno 2012

Un periodo stressante.

Un mio conoscente - ultimamente ho prepotentemente rivisto il mio concetto di "amico" - sostiene che non lavorare nella vita non è così semplice come potrebbe sembrare.
So che state pensando "mavatteneaff@@" e fate bene perchè è quello che ho pensato io e che non gli ho detto perchè è solo un conoscente e non un amico.
E so anche che penserete "eggraziealca@@" ora che saprete che il soggetto in questione appartiene alla categoria di coloro che non devono lavorare per vivere. Ed è sempre quello che ho pensato anch'io e che non ho detto, pur avevo un sopracciglio a cuspide.
Il punto non è questo però. Il tipo sostiene che non è così facile come sembra perchè TUTTI, sapendo che sei a casa a non fare la fantomatica mazza, si permettono di disturbarti per servizietti e rotture di varia natura, prevalentemente noiosi, spiccioli o di fatica con la scusa del "tanto tu c'hai tempo".
[Ndr. questa digressione è stata fatta una domenica mattina alle 9 quando una mia amica lo aveva pregato di aiutarla a portarmi il box per Junior la cui metratura supera quella del mio garage...]
Così, finito di pensare e rimangiare improperi misti, mi sono chiesta...ma allora c'è una spiegazione al fatto che TUTTI mi disturbano senza remore con richieste di vario tipo. ESSI credono che anch'io sia a casa a far niente!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E così ho avuto la risporta, che, caro Fox, stavolta era davvero là fuori!
Il vero problema è che io adesso ho ripreso a lavorare, motivo per il quale non aggiorno il blog da due stressantissime, caldissime e pienissime settimane, ma questa mezza sudosa giornata di lavoro sembra non contare niente per:
Il mio amico di penna Roberto.
- Sai, avrei bisogno di una correzione di bozze di un 150 cartelle tra due settimane. Ce la fai vero? Sai io ho casino...
- Ehm...guarda...io...non credo di riuscire ad aiutarti. C'è Junior, poi la mattina lavoro, la casa...
- Si vabbè, ma ci metti un attimo...
- Mah...150 cartelle...
- Ma noi siamo amici! Te le mando stasera.
SC
- Eh...lo so...sono via da tre giorni che lì c'è stato molto caldo, che eri sola con Junior...ma domani c'è sciopero di tutto. Credo anche i voli. Forse non riesco a tornare...
[Con quella voce che lascia trapelare "che bello dormire una notte in più nel silenzio di una camera d'albergo"]
- Ah...
- Vabbè dai torno sabato.
- Ah....peccato...già pregustavo di riuscire a farmi una doccia domani e mangiare seduta...
- Massì dai...solo mezza giornata in più...visto che tu hai tempo mi vai in tintoria?
Il mio nuovo capo con colorati post-it sulla mia scrivania per appuntamenti sempre in orari limite tipo 13.30...ora in cui neanche i beduini oserebbero attraversare la statale.
La tata (tedesca - meriterà un post tutto suo) di Junior.
- Venertì tevi tovnare presto.
- Presto cosa vuol dire?
- Puntuale alle tue. Massimo tue e un kuarto.
- Eh...farò il possibile sai...lavoro...ma se è urgente...
- Si tevo andare dal parrukkiere.
La mia amica e socia Rossella, che è un vulcano di idee e progetti, pur riusciendo a gestire nana di 2 anni da spannolinare, cene quattro portate ogni sera, lavoro, doppio lavoro, mentre io le sto dietro a fatica, riuscendo a malapena ad arrivare al lavoro senza rigurgiti sulla giacca o crema di riso nei capelli.
Persone che telefonano esordendo con "chiamo te per non disturbare SC che ha sempre un sacco di lavoro e di pensieri...".
Io non volevo diventare quel tipo di mamma ciociara che facciotuttoioerringraziadiavereunamammacomemeebbacialemani...ma certe volte mi guardo allo specchio e mi faccio paura... 

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