giovedì 3 maggio 2012

Nonnismi

E' vero, la maternità lascia affiorare un lato di te prima sopito o meglio sornione.
Io, ad esempio, essendo tra le tre-quattro persone più pigre del mondo, sono sempre stata un tipo da "toglietemi tutto, ma non otto ore di sonno". Che poi si trattasse di una sleeping-session dalle 22 alle 8, piuttosto che dalle 4 alle 12, questo poco importa, ma otto ore dovevano essere. Diciamo che il mio volto e il mio umore non sanno "portar via" bene la stanchezza. Chi mi conosce bene sa che, quando mi vede con borse porta-oggetti sotto gli occhi e tempi di reazione a domanda diretta che variano dai due ai sette minuti, significa che sono in debito di sonno.
Ora, grazie (eggrazie!) a Junior posso dormire otto ore in tre giorni ed essere comunque impresentabile, ma quantomeno capace di sostenere una conversazione, articolare movimenti coordinati degli arti superiori e apparire anche (quasi) di buon umore.
Ma le forze oscure che sopivano dentro di me non sono solo queste. La resistenza al sonno, l'incredibile forza dei mie bicipiti, la duttilità delle mie ginocchia a molleggiare per lunghe ore, il radicamento della mia memoria che sa far riaffiorare filastrocche sepolte nel tempo come mummie, senza dimenticare la capacità di interrompere un pasto per cambiare un pannolino respingendo i conati. Credo che dovrò riscrivere il mio CV nella sezione "attitudini personali".
Nonostante tutto questo desti meraviglia in me per prima, la maternità permette di scoprire lati oscuri di altre persone di famiglia, che si scoprono insospettabilmente diverse da quelle che sino ad ora avete conosciuto. No, non mi riferisco al lato oscuro dell'altro genitore alla sesta ora di pianto no-stop, bensì di loro: i nonni. Ho scoperto questo stranissimo fenomeno dopo quattro giorni da mia madre.
Non essendo io il perfetto esempio di futura madre fino a qualche tempo fa, quella cioè che entrava nei negozi per bambini, pur non essendo incinta, brandendo calzini all'uncinetto ed esclamando cheamoooore, non potevo aspettarmi di avere aprioristicamente la perfetta futura nonna in casa.
Diciamo che mia madre era una di quelle (ammesso che ne esistano altre...) che mi augurava di avere "una figlia come te" e vi assicuro che non lo diceva con fare benedicente...
Era quella che diceva "quando avrai dei figli ricordati che io ho già dato!".
Poi il destino mi porta a vivere a una distanza di sicurezza (150 km) e quando a Pasqua ho accennato al fatto che era un discreto sbattimento andare a pranzo da lei, ha fatto quella voce offesa che riusciva a smuovere contemporaneamente il senso di colpa da "e io mio nipote quando lo vedo" e quello da "certo, che voi due siete i soliti pigri!". Inutile dire che ho ceduto.
Mia madre era quella che, decorata con medaglie al valore militare sul petto, da bambina mi toglieva il piumino ai primi di febbraio perché ormai era primavera e si coprono troppo solo i bambini malaticci. Ora ogni volta che mi vede avvicinare Junior alla soglia di casa, mi rincorre brandendo un cappellino/maglioncino/giubbino in più perchè c'è sempre aria.
Mia madre era quella per la quale mangiavo sempre troppo e sarei diventata una cicciona (e devo dire che aveva anche ragione - ma certe cose si capiscono dopo). Ora ogni volta che Junior emette un vagito ha fame e soprattutto può anche mangiare sul divano.
Ma questi sono solo dettagli. Il mio arrivo a casa sua - ovviamente fortemente caldeggiata da lei stessa - si è svolto più meno così.
Drin Drin.
- Mamma, sono io. Stiamo arrivando. Sono appena uscita al casello.
- Ah, bene. Avviso tutti.
- Tutti chi?
- Tutti.
TuuuuuuTuuuuuTuuuu.
Dopo un viaggio per Junior epico, mi ritrovo sotto casa tutto il vicinato pronto a vedere un Junior stortissimo, appena svegliatosi da due ore di narcolessia da trasporto in auto. Compresa, ovviamente l'ottuagenaria vicina iper-profumosa che si avvicina eccitata chiedendo a mia madre (non a me, che ero solo un autista) "Posso provarlo?" e lei che chiosa "si, si, è bellissimo!".
- Mamma, Junior è un pò spaesato...posso portarlo...in casa?
- Un attimo che lo portiamo dalla mia parrucchiera! Voleva tanto vederlo...
- ?
Senza parlare del fatto che mia madre (come tutte del resto) ha cercato di crescere me e zio Paul lontani dall'assoluto consumismo compulsivo (per quanto mi riguarda con risultati dubbi), ma ora solo il possesso della fatuità può permettere ai nonni di marcare il territorio.
- Hai le tutine primaverili.
- Si, mamma, grazie.
- Lo spolverino.
- Si, mamma.
- Il costumino da bagno.
- Si, mamma.
- Ecco allora ti compro questo cappellino così puoi dire che te lo ha regalato la nonna! La mamma non ti compra mai niente!
- ?
Junior mangia sul divano. Dorme nel lettone. Vomita sul persiano (gatto o tappeto che sia) e non fa niente. Junior la rende anche insofferente al mal di schiena.
Allora mi chiedo se le persone possono davvero cambiare. Se aveva ragione la mia zia più giovane nel dire diventando madri termina il conflitto con la madre. Se tu, mamma, che sei stata l'unica in questi mesi a non dispensare consigli gratuiti da un piedistallo d'avorio, l'unica a non istillare irragionevoli dubbi sul peso di Junior, la nutrizione di Junior, il sonno di Junior e quant'altro. L'unica a capire che l'unico modo per aiutarmi davvero era prendersi Junior un paio d'ore e portarlo a fare una passeggiata e forse hai sofferto davvero a non poterlo fare ogni pomeriggio. L'unica che piuttosto che dire qualcosa di sbagliato al grido di "IO ho sempre fatto così" mi richiamava il giorno dopo dopo aver sentito il MIO pediatra (...si...non è ancora morto...). L'unica che non mi ha mai messo in discussione o in ridicolo davanti a SS. Quella che guarda Junior e sembra volermi dire che per la prima volta qualcosa di buono pure io sono riuscita a farlo nella vita.
Così ti giri, mamma, mi guardi, mi fissi in silenzio con il tuo sguardo amorevole e mi dici:
- Ma cos'è quel cespugl...cioè...quelle sopracciglia!? Ci vai dall'estetista di tanto in tanto?
La mamma è sempre la mamma e, caro Junior, la nonna sarà sempre la nonna.

2 commenti:

  1. Sempre racconti speciali!
    Peccato, e forse lo dico più per me che per te, che compaia sempre il pensiero che non si è fatto niente di buono nella vita!
    Goditi il pupo, almeno dopo otto ore di sonno!
    Mi piace molto la descrizione di tua madre!!!!
    Buon weekend,
    Mario

    RispondiElimina
  2. Mario, mia madre è da conoscere! Quello che descrivo è niente! E devo ammettere che nella nuova veste di nonna da il meglio di sè...o forse è Junior che aiuta entrambe a tirarlo fuori!
    Buon fine settimana.

    RispondiElimina