martedì 22 maggio 2012

Madri...coraggio!

Allora...poi viene anche da farsi delle domande.
Perchè uno iscrive il bambino al nido (e già darebbe volentiere un braccio, un rene e un occhio per non farlo) e ti ricordano che resterà sconvolto, che il trauma gli provocherà una sindrome da abbandono perenne e il vostro rapporto sarà per sempre irrimediabilmente compromesso.
Poi pensi di metterlo nel girello e ti dicono che per il trauma di veder le immagini girare troppo veloci resterà sconvolto per sempre e diventerà dislessico.
Poi vedono che per addormentarsi si attacca al seno e profetizzano che quando vorrai fargli perdere il vizio il trauma sarà talmente forte che resterà per sempre un insicuro.
Poi lo lasci un paio d'ore con una tata e sei un mostro perchè per il trauma non riuscirà mai più a distinguere chi è sua madre.
Poi dorme un paio d'ore in un pomeriggio di pioggia e non svegliarlo perlammordiddio che per il trauma confonderà per sempre il giorno e la notte.
Poi ti metti il deodorante sotto le ascelle e per il trauma sensitivo durante l'allattamento sarà per sempre molto infastidito dagli odori forti.
Poi se parli a voce alta per il trauma subito diventerà un bambino arrendevole e sottomesso a chi alza la voce.
Poi se non controlli la temperatura dell'acqua del bagnetto per il trauma termico avrà per sempre paura dell'acqua.
E allora viene da dire una cosa e chiedersene un'altra.
Primo. Per me PER SEMPRE esistono solo i diamanti.
Secondo. Se tutti nel mondo occidientale abbiamo approcciato il cibo solido mangiando l'acqua di cottura di una patata e una carota con l'aggiunta di una farinazza pastosa, collosa e sapida unita a un generoso cucchiano di liofilizzato di qualcosa che puzza di becchime, per quale tipo di trauma adesso siamo viviamo in una società iperalimentata terrorizzata dalla prova costume?

mercoledì 16 maggio 2012

Girello si. Girello no. La terra dei cachi.

Vi dirò: non è facile essere una buona madre quando l'ultima volta che ti sei interessata di cose da bambini eri una bambina. Quando le tue infomrazioni in merito al mondo dei lattanti risalgono (per non andare troppo indietro) a quando è nato tuo fratello minore e tu non sapevi ancora scrivere (e non sottolineate che erano tempi migliori!).
Il fatto è che Junior adora stare in piedi. Evidentemente non ha preso da me, poichè sapete che non annovero la posizione eretta tra le conquiste dell'uomo, contratiamente all'invenzione del soffice divano che permette di ovviare a questo annoso, o meglio secolare, problema.
Junior ha quattro mesi quindi e, ad essere precisi, lui ama essere TENUTO in piedi. In piedi sulla tua pancia schiacciandoti con i tenaci piedini fino a provocarti riflussi gastrici. In piedi sul letto per ore cantando un tipo di canzone a scelta. Insomma gesti atletici non adatti alla mia persona, ma anche a molti altri...soprattutto perchè protratti per sessioni da un paio d'ore almeno e perchè il giovanotto ha già sforato la barriera dei 7 kg (e su questo sappiamo da chi ha preso.)
Allora io mi sono detta...quasi quasi compro un bel girello. Così girella felice per casa, mi accaparro la sua eterna riconoscenza, io mi riposo i bicipiti e magari riesco anche a farmi i fatti miei. No...l'ultima non l'ho pensata davvero...seiunapessimamadre seiunapessimamadre seiunapessimamadre.
Così mi ritrovo a fare baby-shopping con un'altra mamma e mi scappa da chiedere alla commessa: "Scusi, potrei vedere un girello? Ne producono ancora?"
Il mondo si ferma. Tutti i presenti nel negozio iniziano a fissarmi come se neanche avessi chiesto se vendevano acidi. La commessa sparisce boffonchiando qualcosa come mah...sifforsenelmagazzino e io vengo apostrofata dall'altra mamma.
- Un girello? Per Junior?
- No! Per me! Per superare la mia pigrizia casalinga! Ma si, certo per Junior!
- Ma ha 4 mesi!
- Ma gli piace stare in piedi...
- E tu ti stanchi a tenerlo, eh?
- Beh...si ma era anche per...farlo giocare...divertire...scoprire il mondo...
- E tu farti la piega, eh?
- Beh...si magari...ma mica gli farà male ...
- Sai che è la maggior causa di incidenti domestici.
- Anche i tappetini per il bagno, ma la gente li mette ugualmente e CI STA ATTENTA, no?
- Sai che in Canada sono stati vietati e sono fuori produzione!
- Ci sono paesi che hanno vietato i Teletubbies!
- E credi abbiano sbagliato??
- ...
- Sai che il girello potrebbe creare dei problemi di equilibrio, difficoltà nel muovere i primi passi, episodi di dislessia. Sconsigliano di lasciarcelo per più di cinque minuti al giorno!!!
- Mi sembra veramente eccessivo!
- Hanno fatto uno studio...
- Oddio!!! Gli studi!!! Non dirmi che credi...
- Il bambino appoggia solo la punta del piede e non impara a...
- Vorrà dire che lo vedrò girare per casa come la Fracci!
- E se invece poi ti chiede di iscriversi ad Amici?
- ...
- Ecco l'ultimo girello, signora!
- No. Grazie. Credo non mi interessi più!

E poi dico che non ho "amici" qui!

giovedì 10 maggio 2012

Vacanze di Primavera. Photo-post.

Avete presente il solito luogo comune "Vanno tutti in vacanza all'estero e poi non conoscono tutte le bellezze che abbiamo in Italia!".
Ecco. Io non sono del tutto d'accordo. Per alcune obiezioni in merito a certe pecche delle strutture ricettive in Italia e al fatto che, senza essere necessariamente esterofili ci sono "bellezze" anche fuori di qui.
A parte questo la prima vacanzina baby-friendly mi ha fatto parzialmente tornare al luogo comune di cui sopra.
Per ragioni logistiche, nonchè di metereologiche, abbiamo optato per una meta da turismo alternativo e vi assicuro che la decisione è stata presa prima dell'uscita del numero di questo mese di Bell'Italia.
http://www.cairoeditore.it/index.php?option=com_flippingbook&Itemid=83&book_id=1478
Del resto quando uno è cool è cool.
Isole minori della laguna di Venezia.

Scegliendo un tranquillo B&B vista mare, cioè...vista laguna.



Immersi nella natura per passeggiare con Junior.








Comodi per raggiungere Venezia per una gita scontata o Murano per una sera diversa.


Dove puoi trovare quello che non ti aspetti. Da un molo molto frequentato a una mostra di fumetti a coraggiosi raccoglitori di vongole.


Luoghi appartati per riposini improvvisi



Un tempo più clemente e suggestivo del previsto





giovedì 3 maggio 2012

Nonnismi

E' vero, la maternità lascia affiorare un lato di te prima sopito o meglio sornione.
Io, ad esempio, essendo tra le tre-quattro persone più pigre del mondo, sono sempre stata un tipo da "toglietemi tutto, ma non otto ore di sonno". Che poi si trattasse di una sleeping-session dalle 22 alle 8, piuttosto che dalle 4 alle 12, questo poco importa, ma otto ore dovevano essere. Diciamo che il mio volto e il mio umore non sanno "portar via" bene la stanchezza. Chi mi conosce bene sa che, quando mi vede con borse porta-oggetti sotto gli occhi e tempi di reazione a domanda diretta che variano dai due ai sette minuti, significa che sono in debito di sonno.
Ora, grazie (eggrazie!) a Junior posso dormire otto ore in tre giorni ed essere comunque impresentabile, ma quantomeno capace di sostenere una conversazione, articolare movimenti coordinati degli arti superiori e apparire anche (quasi) di buon umore.
Ma le forze oscure che sopivano dentro di me non sono solo queste. La resistenza al sonno, l'incredibile forza dei mie bicipiti, la duttilità delle mie ginocchia a molleggiare per lunghe ore, il radicamento della mia memoria che sa far riaffiorare filastrocche sepolte nel tempo come mummie, senza dimenticare la capacità di interrompere un pasto per cambiare un pannolino respingendo i conati. Credo che dovrò riscrivere il mio CV nella sezione "attitudini personali".
Nonostante tutto questo desti meraviglia in me per prima, la maternità permette di scoprire lati oscuri di altre persone di famiglia, che si scoprono insospettabilmente diverse da quelle che sino ad ora avete conosciuto. No, non mi riferisco al lato oscuro dell'altro genitore alla sesta ora di pianto no-stop, bensì di loro: i nonni. Ho scoperto questo stranissimo fenomeno dopo quattro giorni da mia madre.
Non essendo io il perfetto esempio di futura madre fino a qualche tempo fa, quella cioè che entrava nei negozi per bambini, pur non essendo incinta, brandendo calzini all'uncinetto ed esclamando cheamoooore, non potevo aspettarmi di avere aprioristicamente la perfetta futura nonna in casa.
Diciamo che mia madre era una di quelle (ammesso che ne esistano altre...) che mi augurava di avere "una figlia come te" e vi assicuro che non lo diceva con fare benedicente...
Era quella che diceva "quando avrai dei figli ricordati che io ho già dato!".
Poi il destino mi porta a vivere a una distanza di sicurezza (150 km) e quando a Pasqua ho accennato al fatto che era un discreto sbattimento andare a pranzo da lei, ha fatto quella voce offesa che riusciva a smuovere contemporaneamente il senso di colpa da "e io mio nipote quando lo vedo" e quello da "certo, che voi due siete i soliti pigri!". Inutile dire che ho ceduto.
Mia madre era quella che, decorata con medaglie al valore militare sul petto, da bambina mi toglieva il piumino ai primi di febbraio perché ormai era primavera e si coprono troppo solo i bambini malaticci. Ora ogni volta che mi vede avvicinare Junior alla soglia di casa, mi rincorre brandendo un cappellino/maglioncino/giubbino in più perchè c'è sempre aria.
Mia madre era quella per la quale mangiavo sempre troppo e sarei diventata una cicciona (e devo dire che aveva anche ragione - ma certe cose si capiscono dopo). Ora ogni volta che Junior emette un vagito ha fame e soprattutto può anche mangiare sul divano.
Ma questi sono solo dettagli. Il mio arrivo a casa sua - ovviamente fortemente caldeggiata da lei stessa - si è svolto più meno così.
Drin Drin.
- Mamma, sono io. Stiamo arrivando. Sono appena uscita al casello.
- Ah, bene. Avviso tutti.
- Tutti chi?
- Tutti.
TuuuuuuTuuuuuTuuuu.
Dopo un viaggio per Junior epico, mi ritrovo sotto casa tutto il vicinato pronto a vedere un Junior stortissimo, appena svegliatosi da due ore di narcolessia da trasporto in auto. Compresa, ovviamente l'ottuagenaria vicina iper-profumosa che si avvicina eccitata chiedendo a mia madre (non a me, che ero solo un autista) "Posso provarlo?" e lei che chiosa "si, si, è bellissimo!".
- Mamma, Junior è un pò spaesato...posso portarlo...in casa?
- Un attimo che lo portiamo dalla mia parrucchiera! Voleva tanto vederlo...
- ?
Senza parlare del fatto che mia madre (come tutte del resto) ha cercato di crescere me e zio Paul lontani dall'assoluto consumismo compulsivo (per quanto mi riguarda con risultati dubbi), ma ora solo il possesso della fatuità può permettere ai nonni di marcare il territorio.
- Hai le tutine primaverili.
- Si, mamma, grazie.
- Lo spolverino.
- Si, mamma.
- Il costumino da bagno.
- Si, mamma.
- Ecco allora ti compro questo cappellino così puoi dire che te lo ha regalato la nonna! La mamma non ti compra mai niente!
- ?
Junior mangia sul divano. Dorme nel lettone. Vomita sul persiano (gatto o tappeto che sia) e non fa niente. Junior la rende anche insofferente al mal di schiena.
Allora mi chiedo se le persone possono davvero cambiare. Se aveva ragione la mia zia più giovane nel dire diventando madri termina il conflitto con la madre. Se tu, mamma, che sei stata l'unica in questi mesi a non dispensare consigli gratuiti da un piedistallo d'avorio, l'unica a non istillare irragionevoli dubbi sul peso di Junior, la nutrizione di Junior, il sonno di Junior e quant'altro. L'unica a capire che l'unico modo per aiutarmi davvero era prendersi Junior un paio d'ore e portarlo a fare una passeggiata e forse hai sofferto davvero a non poterlo fare ogni pomeriggio. L'unica che piuttosto che dire qualcosa di sbagliato al grido di "IO ho sempre fatto così" mi richiamava il giorno dopo dopo aver sentito il MIO pediatra (...si...non è ancora morto...). L'unica che non mi ha mai messo in discussione o in ridicolo davanti a SS. Quella che guarda Junior e sembra volermi dire che per la prima volta qualcosa di buono pure io sono riuscita a farlo nella vita.
Così ti giri, mamma, mi guardi, mi fissi in silenzio con il tuo sguardo amorevole e mi dici:
- Ma cos'è quel cespugl...cioè...quelle sopracciglia!? Ci vai dall'estetista di tanto in tanto?
La mamma è sempre la mamma e, caro Junior, la nonna sarà sempre la nonna.